Dalle ore 11:00 del 25 dicembre fino ad ora da destinarsi dello stesso giorno, presso il bar Breakfast di Alassio: APERITIVO.
Al cospetto del baffuto signor Carlo Marchisio conosciuto nell’ambiente con il suo vero nome, Charlie del Breakfast.
E’ il famoso Gin Tonic di natale.
Bisogna bere almeno un gin tonic che qui si chiama cappuccino: bicchiere old fashioned, ghiaccio a volontà, gin rigorosamente Gordon’s, schweppes tonica non a parte ma miscelata dal barman, no agrume(niente fetta di limone o lime).
Tradizione millenaria che ha origini controverse…
Contro la vita moderna, lo stress, il lavoro incessante, la famiglia, le spese, i mutui, la crisi, il derby, il fantacalcio, i regali di natale, il pranzo, i ravioli, il bollo della macchina, etc…
Festa spontanea, nata per caso e continuata con grande risposta, ogni anno sempre più persone sono coinvolte in questo tourbillon di bevute, chiacchiere e auguri. Ho indagato più volte sulla nascita e su come iniziò la prima volta. Ho ricevute diverse informazioni, non so quale sia la più attendibile, anzi con vorace interesse aspettiamo commenti o indizi per risalire all’origine autentica.
Per chi quel giorno lavora, per chi quel giorno lì odia la festa, per chi non ha voglia di subirsi un pranzo in famiglia, per l’ennesima volta e per l’ennesimo Natale, per chi dice che Natale è una rottura, ma poi sotto sotto è contento, per tutte quelle persone lì, il Gin Tonic di Natale è una vera salvezza. Il commento già sentito più volte, ormai è un tormentone: “ Che palle tra poco è Natale! Guarda, l’unica cosa bella di Natale è il Gin Tonic di natale!!!”.
Per tutte le altre persone, per chi non vede l’ora di pranzare “tutti insieme”, per chi non sta più nella pelle e deve aprire i regali, per chi è felice perché li ha già aperti, per chi gode per i sapori della festa è comunque un appuntamento unico ed insostituibile, che cercano di copiarci in tutto il mondo.
Insomma è una vera e propria tradizione nostra( nostra di chi non so, ma diciamo nostra in generale, per chi vive qui ed ora). Nulla di più vero e genuino.
Attenzione però per i nuovi adepti alcune regole per non farsi odiare al debutto.
1) Unico gin valido Gordon’s, ordinando Beefeater, Bombay, Tanqueray, inevitabilmente si sarà mal visti.
2) Non chiedere lime o limone.
3) Non chiedere più di quello che c’è più tonica, più gin o più tartine sul banco.
4) Non chiedere meno ghiaccio; forse di tutte, questa è la cosa peggiore.
5) Non berne più di cinque(e’ poi a rischio il pranzo)
Le prime quattro regole, sono un po’ delle leggi naturali, umane e assolute valide in tutto il mondo. Seguendole non si rischia di diventare mai noiosi, pesanti o odiosi. La quinta è una norma igienica, ma è anche l’unica che trasgredendola non si incorre a critica.
Regole solo per i debuttanti, altro non c’è sapere, se non come è nato che scopriremo nel tempo, siamo sicuri che nella leggenda non centra né Hemingway, né il suo pappagallo. Quindi un motivo in più per essere presenti, per essere lì, un evento popolare della nostra piccola città, è un po’ come la caduta del muro o l’arrivo del tedoforo alle olimpiade, con il valore aggiunto che tutto avviene bevendo gin tonic.
Al cospetto del baffuto signor Carlo Marchisio conosciuto nell’ambiente con il suo vero nome, Charlie del Breakfast.
E’ il famoso Gin Tonic di natale.
Bisogna bere almeno un gin tonic che qui si chiama cappuccino: bicchiere old fashioned, ghiaccio a volontà, gin rigorosamente Gordon’s, schweppes tonica non a parte ma miscelata dal barman, no agrume(niente fetta di limone o lime).
Tradizione millenaria che ha origini controverse…
Contro la vita moderna, lo stress, il lavoro incessante, la famiglia, le spese, i mutui, la crisi, il derby, il fantacalcio, i regali di natale, il pranzo, i ravioli, il bollo della macchina, etc…
Festa spontanea, nata per caso e continuata con grande risposta, ogni anno sempre più persone sono coinvolte in questo tourbillon di bevute, chiacchiere e auguri. Ho indagato più volte sulla nascita e su come iniziò la prima volta. Ho ricevute diverse informazioni, non so quale sia la più attendibile, anzi con vorace interesse aspettiamo commenti o indizi per risalire all’origine autentica.
Per chi quel giorno lavora, per chi quel giorno lì odia la festa, per chi non ha voglia di subirsi un pranzo in famiglia, per l’ennesima volta e per l’ennesimo Natale, per chi dice che Natale è una rottura, ma poi sotto sotto è contento, per tutte quelle persone lì, il Gin Tonic di Natale è una vera salvezza. Il commento già sentito più volte, ormai è un tormentone: “ Che palle tra poco è Natale! Guarda, l’unica cosa bella di Natale è il Gin Tonic di natale!!!”.
Per tutte le altre persone, per chi non vede l’ora di pranzare “tutti insieme”, per chi non sta più nella pelle e deve aprire i regali, per chi è felice perché li ha già aperti, per chi gode per i sapori della festa è comunque un appuntamento unico ed insostituibile, che cercano di copiarci in tutto il mondo.
Insomma è una vera e propria tradizione nostra( nostra di chi non so, ma diciamo nostra in generale, per chi vive qui ed ora). Nulla di più vero e genuino.
Attenzione però per i nuovi adepti alcune regole per non farsi odiare al debutto.
1) Unico gin valido Gordon’s, ordinando Beefeater, Bombay, Tanqueray, inevitabilmente si sarà mal visti.
2) Non chiedere lime o limone.
3) Non chiedere più di quello che c’è più tonica, più gin o più tartine sul banco.
4) Non chiedere meno ghiaccio; forse di tutte, questa è la cosa peggiore.
5) Non berne più di cinque(e’ poi a rischio il pranzo)
Le prime quattro regole, sono un po’ delle leggi naturali, umane e assolute valide in tutto il mondo. Seguendole non si rischia di diventare mai noiosi, pesanti o odiosi. La quinta è una norma igienica, ma è anche l’unica che trasgredendola non si incorre a critica.
Regole solo per i debuttanti, altro non c’è sapere, se non come è nato che scopriremo nel tempo, siamo sicuri che nella leggenda non centra né Hemingway, né il suo pappagallo. Quindi un motivo in più per essere presenti, per essere lì, un evento popolare della nostra piccola città, è un po’ come la caduta del muro o l’arrivo del tedoforo alle olimpiade, con il valore aggiunto che tutto avviene bevendo gin tonic.