_________ALASSIO RESURRECTION_________

venerdì 29 gennaio 2010

Non è per fare una piazzata

Due anni fa, io e la dottoressa Carlini Enrica, come associazione di volontariato Alassio + Tua, abbiamo organizzato degli incontri in tutte le parrocchie alassine, per parlare del parcheggio pluripiano di piazza Stalla con chi avesse avuto la voglia o la curiosità di ascoltare.

L’iniziativa era nata perché avevamo il dubbio che molti concittadini non sapessero che cosa prevedesse quel progetto.

Per quelle serate avevo fatto un riassunto che riportava i tratti salienti dell’opera. Ora vorrei riproporvelo e successivamente aggiornavi sulla sua evoluzione per due ragioni: il dubbio che molti concittadini non sappiano tutt’ora del progetto;conoscere anche le vostre opinioni in merito, ponendovi una domanda: voi sapreste spiegarmi che cosa ci guadagnerebbe la nostra comunità se tutto ciò venisse realizzato?

Fonti, considerazioni e conclusioni.

Font:

Relazione tecnica n. 02.R del 22/04/2003

Relazione illustrata del 22/04/2003

Bando di gara per la concessione di lavori pubblici projet financing per l’affidamento in concessione della realizzazione e della gestione di parcheggio pluripiano interrato ed in elevazione da realizzarsi in Piazza Stalla. Consultabile sul sito del Comune di Alassio.

Considerazioni

Sul bando di gara per la concessione di lavori pubblici per l’affidamento della realizzazione del projet financing, (al punto II.1.3 “Breve descrizione dell’appalto”, che fa riferimento alla deliberazione del consiglio comunale n. 12 del 27.02.2007), si riscontrano le profondità sopra riportate che si desume prendano come riferimento viale Hanbury.

L’altezza del muro che verrebbe a sorgere su via Marconi non viene indicata e perciò per adesso è solo ipotizzabile nelle misure sopra indicate.

In totale il progetto prevede:

  • 107 box interrati in piena proprietà a privati;

  • 06 posti auto interrati in piena proprietà a privati;

  • 13 box interrati in diritto di superficie per anni novanta;

  • 69 posti auto in gestione per trenta anni come parcheggio pubblico a rotazione nel piano seminterrato;

  • 73 posti auto in cessione al comune sul piano di copertura.

Conclusioni

Le conseguenze del progetto:

  • Un muro di altezza variabile dai 2,50 mt a 3 mt che si troverebbe sul lato di Via Marconi;

  • Un parcheggio sopra elevato a vista (tetto dell’autorimessa interrata);

  • Necessità di individuazione di un nuovo luogo per la giostra;

  • Necessità di individuazione di un nuovo luogo per l’isola ecologica;

  • Rischio di modifica del dimensionamento previsto per le strutture di sostegno e di fondazione se il livello di falda acquifera presunta non fosse corretta;

  • Rischio di danneggiamento delle radici delle piante ad alto fusto con i tiranti;

  • 56 nuovi posti auto a rotazione (69 posti auto a rotazione in piano seminterrato + 73 posti auto a rotazione piano sopraelevato = 142 futuri posti auto a rotazione – 86 attuali posti a rotazione = 56 futuri nuovi posti auto a rotazione);

  • Perdita di 13 posti auto a rotazione di gestione comunale (86 attuali posti auto a rotazione comunali – 73 futuri posti auto a rotazione comunali = 13 posti auto a rotazione comunali persi);

  • La vendita perenne del sottosuolo della piazza;

  • Variazioni e modifiche “non significative” apportabili da chi vince il bando di gara;

  • Un numero imprecisato di anni di cantiere (opera eseguibile in 31 mesi ?).

Il riassunto verrà aggiornato prossimamente con le ultime delibere che sono state approvate.

Rossi Riccardo

mercoledì 13 gennaio 2010

Don Luciano Massaferro, una bambina e tutti gli altri


Non è stato per niente facile scrivere su di un argomento così delicato e ancora in evoluzione. Ho voluto però sottolineare la reazione della gente che si incontra per la strada, nei bar o al lavoro e che per forza deve dare la dimostrazione di sapere quella cosa in più, l'ultimo pettegolezzo, la nuova versione. Questa volta però non si tratta di mutui per la casa, amori segreti, locali dati in gestione, litigi tra eredi qui la faccenda è molto seria e tocca tante persone di Alassio direttamente e indirettamente. Penso ci voglia rispetto.



Una volta a scuola il mio compagno di banco fu portato in presidenza
subito dopo l'intervallo. Voglio dire: subito dopo il suono della
campanella tutti eravamo tornati al nostro posto tranne uno ed al posto
della maestra adesso c'era la bidella, che cosa era successo? Nessuno
aveva assistito, durante la ricreazione, ne’ a marachelle ne’ a
particolari rimproveri. Che vergogna! Era il mio vicino di banco e tutti
guardavano me.... anche la bidella... che vergogna... è brutto sentirsi
osservati. Ma come sanno fare solo i bambini dopo cinque minuti c'era già
chi rideva, chi pestava sul banco, chi frugava nella cartella.
Al ritorno della maestra silenzio. Il mio vicino di
banco non c'era.
"Alcuni di voi ieri, durante la gita alla Madonna della Guardia, hanno
fatto una cosa gravissima...." - ancora più silenzio di prima... nessuno
aveva mai visto la maestra così arrabbiata, anche le cartelle avevano
smesso di dondolare - " voglio sapere i nomi e come è potuto accadere?!?" .
Detto questo si mise a distribuire tra i banchi dei foglietti bianchi
"adesso ognuno di voi scriverà quello che sa!"
Silenzio.
Incredibile cosa pensano i bambini da bambini o meglio è incredibile
quando da adulti si pensa a una determinata situazione di quando si era
bambini e si ricordano perfettamente tutti i pensieri e le emozioni, le
sensazioni sono le stesse, i ragionamenti sono diversi, le azioni
sono le stesse.
Io non sapevo cosa scrivere il giorno prima ero rimasto a casa col mal
di gola. E adesso? Alzai la mano " Maestra io ieri..." un secco
"SILENZIO!!!" mi fece tornare alla situazione di partenza.
Per mangiare si andava alla mensa due piani sotto la mia classe, ma già
al suono della campanella, dopo che la maestra aveva ritirato tutti i
foglietti, l'aria era tesissima... beh come può esserlo in una classe di
IV elementare. Si correva il rischio di essere
sgridati dalla mamma, dalla maestra o addirittura dalla preside....
bisognava assolutamente sapere che cosa avesse scritto l'amico o il
nemico o chiunque su quel benedetto foglio.
Nei bagni mentre ci si lavava le mani iniziarono i primi pettegolezzi:
qualcuno ieri durante la gita al colle, molto probabilmente nel
pomeriggio, era entrato in chiesa e armato di un Uniposca viola, aveva
sfregiato il volto della famosa statua della Madonna della Guardia,
disegnando occhiali a montatura rotonda e folti baffi “all'in su”!
L'Uniposca era di Simone, il mio vicino di banco!
Marco mi disse subito che il mio vicino di banco era sicuramente il
colpevole, perchè nel pomeriggio era sparito una buona mezz'ora e poi
era tipo da fare quelle cose... Iniziai a pensare che il discorso filava,
iniziai a pensare che come al solito avevo sbagliato a scrivere sul foglietto
la mia versione o per lo meno avrei potuto scrivere che il mio compagno di banco
possedeva l'Uniposca, solitamente pasticciava i muri,
non aveva sicuramente una buona condotta.
Farfalle al sugo! Ma Simone ricordo che mi disse una
cosa interessantissima: "L'altra mattina il pennarello gli era stato rubato
dalla cartella da Paolo figlio di un noto ladruncolo del paese", e
infatti aveva ritrovato il pennarello molto dopo.
Ora che ci pensavo bene nella classe se spariva qualcosa la colpa era
certamente di Paolo... ma perchè non avevo scritto sul foglietto che
Paolo, in quanto figlio di un ladro, avrebbe potuto benissimo
impossessarsi del benedetto Uniposca viola e magari commettere il
sacrilegio?
Siamo alla frutta! E Barbara una volta aveva tappato apposta i lavandini
con la carta igienica e Giacomo allora che sapeva disegnare benissimo
occhiali e baffi e barba e capelli?
Ma perchè tutte queste cose mi vengono in mente ora? La porta era
aperta e tutti entrammo dentro.... per poi uscire in cortile per la
ricreazione.
Quante cose mi venivano in mente e che brutta figura avevo fatto. Su quel
foglietto tutti avevano scritto di Giacomo, Paolo, Matteo, Barbara, il
mio vicino di banco ecc... io avevo scritto veramente una cavolata: “Cara
maestra io ieri non c'ero e quindi non posso sapere cosa sia successo.”

martedì 12 gennaio 2010

DATE E TITOLI CINEFORUM GENNAIO-FEBBRAIO








Ci aspettano nuove suggestive e magiche serate all'insegna del cinema!
p.s la foto in locandina è stata scattata da Nicolò Puppo che ringraziamo per la gentile concessione

cliccate sulla locandina per ingrandire

mercoledì 6 gennaio 2010

Un'altra politica locale è possibile?

Il clima politico degenerato che ha portato il nostro Capo dello Stato a continui ed inascoltati appelli ad abbassare i toni e a costruire un dialogo tra le parti è forse uno dei prodotti più caratteristici del made in Italy e noi alassini non sembriamo discostarci più di tanto dalla situazione generale, non perdendo occasione per dimostrarci parte di quel vortice di appiattimento culturale e involuzione sociale che perseguita il belpaese da un po’ di anni a questa parte.
Non so se la situazione nella quale si trova l’Italia oggi sia la somma delle cancrene della base o se i problemi locali siano il diretto riflesso di ciò che succede a livello nazionale ma è chiaro che esiste un problema reale e, se a livello nazionale non ci è possibile risolverlo nel breve periodo, sicuramente possiamo provare a fare qualcosa per la nostra cittadina.

Penso che l’alassino medio non sia interessato solamente alla prossima eliminazione del grande fratello o a dove andare ad ubriacarsi al sabato sera, talvolta mi capita di incontrare persone realmente sensibili alle esigenze cittadine quindi credo di non perdere tempo cercando di capire cosa si potrebbe realmente fare per giungere alle prossime elezioni coscienti di quello che andiamo a fare alle urne, sicuri di muoverci per obiettivi prestabiliti e non affidando il governo locale ad una serie di promesse di circostanza legate agli umori del momento e non ad un progetto a lungo respiro.

Ancora prima di elencare annosi problemi e fantasiosi deus ex machina credo che dovremmo fermarci a riflettere sul significato di politica e di amministrazione comunale.

Conciliazione, dialogo, partecipazione sembrano concetti desueti se non utopistici ma in realtà sono proprio queste le basi di una buona gestione della cosa pubblica locale. Trincerarsi dietro proposte ideologizzate mostra solo la vuotezza dei programmi e il voler continuamente alzare i toni denota la poca concretezza delle proposte di alcuni nostri amministratori.

La politica locale è partecipazione. E partecipare significa sia essere presente che prendere parte, vede due attori ben distinti negli amministratori e nella cittadinanza. Il compito degli elettori non deve finire con l’espressione delle proprie preferenze ma deve continuare per tutta la durata della legislatura. E gli amministratori devono capire che il limite tra maggioranza e opposizione non è un muro invalicabile.

Una realtà come quella alassina per poter funzionare al meglio deve saper approfittare degli enormi vantaggi derivanti dalla reale comunione di intenti, dobbiamo cercare di instaurare un dialogo costruttivo e continuo, interno ed esterno. All’interno dell’amministrazione e verso la popolazione.

Il voto non è la cristallizzazione di un sondaggio ma il punto di partenza di un percorso fluido che dovrebbe vedere diversi attori interagire e confrontarsi. Purtroppo siamo afflitti da anni di decadenza sociale, intellettuale e culturale e certi concetti ci sembrano lontani e irrealizzabili ma la vera matrice di molti problemi alassini è spesso da ricercarsi proprio in una certa mentalità che porta all’inazione, al mugugno fine a se stesso o all’autocommiserazione.

Continuare a lamentarci restando fermi ad osservare il nostro orto non potrà portare cambiamenti o migliorie, dobbiamo prendere coscienza di essere i principali attori della politica alassina facendo sentire la nostra voce se vogliamo che qualcosa cambi realmente.