sabato 21 maggio 2011
La memoria dei nostri Nonni
Attenzione attenzione, quante volte vi è capitato di parlare con una persona diversamente giovane dei bei tempi che furono? Penso che sia utile segnalarvi questo sito: memoro.org dove gli sviluppatori hanno avuto la bella idea di condividere testimonianze video e audio di persone nate prima del 1950. L'accesso di questa banca dati della memoria è gratuita, chiunque può caricare o vedere testimonianze di guerra, vacanze, amori che furono e chi più ne ha più ne metta. Per una volta però credo sia molto importante una cosa: muovete il culo, armatevi di telefonino o simili e registrate un vostro parente o conoscente in possesso di una bella storia, accedete al sito e divulgatela al mondo. Dimenticavo l'iniziativa è estesa anche ad altri paesi come il sud Amarica, Africa ecc... Ciao ciao
martedì 17 maggio 2011
FLASH
Il mio corpo segue il ritmo. La musica pulsa a ritmi regolari ed io la seguo con movimenti bruschi. Tengo il tempo.
La mia mente si è fermata, solo musica intorno a me, solo il mio corpo che si muove in mezzo ad altri sconosciuti, in mezzo ad altri corpi indifferenti. Ad ogni cambio un sussulto, entrano nuove basi ed io tengo il ritmo, modifico impercettibilmente i miei movimenti, salto, volo.
La musica continua, il mio viaggio notturno in mezzo a questi suoni continua, il beat mi entra nella testa, mi fa muovere, mi comanda. Sono schiavo del beat. Sono solo in mezzo ad una confusione di teste che si muovono incessantemente, sono un corpo che si lascia trascinare da flussi musicali, sono un corpo morto. Musica, musica, musica e io cammino in mezzo ai suoni.
Luci saettanti illuminano volti inespressivi, occhi vuoti, intrappolati. Bagliori abbaglianti che accecano.
Lampi.
E una luce ti illumina.
Vedo il tuo corpo muoversi perfettamente. Unico corpo vivente, unica attrazione. La musica abbandona la mia mente, diventa un sottofondo per i tuoi movimenti e io mi muovo insieme a te, ti guardo sperando che i tuoi occhi incrocino i miei, e mi muovo con te. Non seguo più il tempo, ballo seguendo i tuoi movimenti. Le luci illuminano solo te, la musica si adatta a te, sei il centro della mia attenzione, i corpi inutili che ci circondano sono diventati ancora più superflui, vorrei scomparissero improvvisamente mentre la musica continua ed io mi avvicino, i miei occhi incontrano il tuo sguardo e ne sono rapiti, le mie mani scivolano sui tuoi fianchi nudi, i tuoi fianchi così esili, scivolano, e noi due ci fondiamo insieme, io te e la musica, una cosa sola, un unico corpo che si muove in sintonia, i nostri occhi fissi in sogni magici, io in te, te in me, e siamo lontani e siamo soli…
Un nuovo lampo mi colpisce e svanisci per un attimo. Torno in me e sei ancora lì, in mezzo a troppa gente, immersa da troppi pensieri, troppi problemi, e io sono ancora avvolto dai suoni che cerco il tuo sguardo, provo ad afferrare i tuoi occhi, ma te sei lontana, non riesco a raggiungerti, ti volti e vieni inghiottita dalla massa informe che ci circonda. Non ti vedo più, cerco con lo sguardo il tuo corpo leggiadro consapevole che non lo vedrò, che non lo rivedrò mai più.
Lentamente la mia mente rallenta, il mio sguardo torna a fissare un punto lontano nel nulla e lentamente mi lascio catturare dai suoni, riprendo a muovermi seguendo la musica e la mente abbandona ogni problema.
Ma negli occhi, persi tra i lampi, è rimasta impressa un’immagine che porterò con me per tutta la notte.
Tratto dalla raccolta di racconti “Sette” edita da Opiemme, 2009, Prospettiva editrice.
Etichette:
alassio,
flash,
opiemme,
prospettivaeditrice,
sette
Iscriviti a:
Post (Atom)