venerdì 24 giugno 2011
NUOVE E BUONE NUOVE
Elezioni amministrative finite, il referendum ha raggiunto il quorum, e tutto ricomincia più o meno come prima. In città, in provincia, nei piccoli paesi qualcosa è cambiato. Chi ormai da anni profetizzava un mondo in declino, i pessimisti che vedevano la crisi come un inevitabile scivolare nel baratro, chi vedeva i giovani come un’accozzaglia di scansafatiche si deve ricredere. Dopo un lungo periodo di individualismo esasperato causato dalla penetrazione della mentalità liberista e capitalista nella vita quotidiana è tornato un forte spirito di aggregazione che ha condotto i ragazzi più o meno giovani in un nuovo corso unitario e condiviso. Come anni addietro e nel periodo della modernità solida è tornato un vero e proprio movimento giovanile, capace di influire in modo decisivo sulle sorti del paese. Basta ognuno per sé e Dio per tutti, basta mito americano, basta pensare solo a se stessi, basta alla deregolamentazione votata all’obbiettivo come unica ragione di vita. Il web ha portato un contenitore capace di far circolare le idee e di condividerle. Ora bisogna ripartire.
La nota negativa è il fatto che per riavere una comunione d’intenti ci sia voluto un diffuso malcontento dato dalla precarietà, dalla disoccupazione, da una crisi che sta cancellando sogni e prospettive per molti ragazzi, la migliore energia e risorsa del paese. Fino a pochi anni or sono l’incapacità di trovare un lavoro, la difficoltà ad esprimere le proprie potenzialità, l’impossibilità di realizzare progetti, il dover sempre dividere i sogni, dalla concretezza della vita reale, era visto come una inidoneità individuale, come un limite personale. Chi riusciva era bravo, chi non riusciva era un fallito, ma tutto questo procedimento si svolgeva all’interno dell’individuo stesso, creando complessi, frustrazione e infelicità. Oggi come ai “vecchi tempi” i giovani hanno capito che l’illusione di un mondo traboccante di opportunità è un miraggio fittizio, creato ad arte.
Il lavoro è un diritto, un sistema che non da lavoro ai propri figli è un sistema fallito, insomma non bisogna fare un mea culpa, ma arrabbiarsi con chi non mette le condizioni perché il lavoro ci sia. Allora i ragazzi ricominciano ad urlare il loro diritto: “Ho studiato, mi sono laureato, ora voglio lavorare! Ho vent’anni e voglio un lavoro Se non lo trovo non è solo colpa mia!”.
Penso sia un bel messaggio, penso sia un buon inizio in questa post-modernità che i profeti-futurologi interpretavano come una continua degenerazione, invece proprio grazie agli strumenti forniti dalla tecnologia, spesso demonizzati, abbiamo ritrovato vicinanza, unione e condivisione di difficoltà e progetti.
Stiamo andando verso il meglio.
domenica 19 giugno 2011
SI RICOMINCIA!
Un lento ma doveroso risveglio è quello che sta agitando il dolce sonno di Alassio Resurrection.
Cullato dal frangersi delle onde sulla battigia in lontananza sentiva il riecheggiare di urla, proclami, idee e progetti di stampo politico.
Passata l'onda più grossa è tornata la bonaccia, il sole alto inizia a scaldare i nostri motori. Siamo pronti per ritornare!
Abbiamo ricevuto notizia dei risultati elettorali e facciamo i nostri più sinceri complimenti ai vincitori, onore a chi ha perso.
Dal canto nostro continueremo a scrivere, a proporre idee come abbiamo sempre fatto negli ultimi due anni, continueremo ad essere un'idea libera dagli ingranaggi imposti, continueremo ad essere indipendenti e non riconducibili ad ogni sorta di colore politico.
Un'idea...un'idea che lancia nuvole nel cielo, nessuno se ne accorge....ma quando l'acqua inizia a cadere, tutti puntano il naso verso l'alto, esclamando "piove!".
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