Non è stato per niente facile scrivere su di un argomento così delicato e ancora in evoluzione. Ho voluto però sottolineare la reazione della gente che si incontra per la strada, nei bar o al lavoro e che per forza deve dare la dimostrazione di sapere quella cosa in più, l'ultimo pettegolezzo, la nuova versione. Questa volta però non si tratta di mutui per la casa, amori segreti, locali dati in gestione, litigi tra eredi qui la faccenda è molto seria e tocca tante persone di Alassio direttamente e indirettamente. Penso ci voglia rispetto.
Una volta a scuola il mio compagno di banco fu portato in presidenza
subito dopo l'intervallo. Voglio dire: subito dopo il suono della
campanella tutti eravamo tornati al nostro posto tranne uno ed al posto
della maestra adesso c'era la bidella, che cosa era successo? Nessuno
aveva assistito, durante la ricreazione, ne’ a marachelle ne’ a
particolari rimproveri. Che vergogna! Era il mio vicino di banco e tutti
guardavano me.... anche la bidella... che vergogna... è brutto sentirsi
osservati. Ma come sanno fare solo i bambini dopo cinque minuti c'era già
chi rideva, chi pestava sul banco, chi frugava nella cartella.
Al ritorno della maestra silenzio. Il mio vicino di
banco non c'era.
"Alcuni di voi ieri, durante la gita alla Madonna della Guardia, hanno
fatto una cosa gravissima...." - ancora più silenzio di prima... nessuno
aveva mai visto la maestra così arrabbiata, anche le cartelle avevano
smesso di dondolare - " voglio sapere i nomi e come è potuto accadere?!?" .
Detto questo si mise a distribuire tra i banchi dei foglietti bianchi
"adesso ognuno di voi scriverà quello che sa!"
Silenzio.
Incredibile cosa pensano i bambini da bambini o meglio è incredibile
quando da adulti si pensa a una determinata situazione di quando si era
bambini e si ricordano perfettamente tutti i pensieri e le emozioni, le
sensazioni sono le stesse, i ragionamenti sono diversi, le azioni
sono le stesse.
Io non sapevo cosa scrivere il giorno prima ero rimasto a casa col mal
di gola. E adesso? Alzai la mano " Maestra io ieri..." un secco
"SILENZIO!!!" mi fece tornare alla situazione di partenza.
Per mangiare si andava alla mensa due piani sotto la mia classe, ma già
al suono della campanella, dopo che la maestra aveva ritirato tutti i
foglietti, l'aria era tesissima... beh come può esserlo in una classe di
IV elementare. Si correva il rischio di essere
sgridati dalla mamma, dalla maestra o addirittura dalla preside....
bisognava assolutamente sapere che cosa avesse scritto l'amico o il
nemico o chiunque su quel benedetto foglio.
Nei bagni mentre ci si lavava le mani iniziarono i primi pettegolezzi:
qualcuno ieri durante la gita al colle, molto probabilmente nel
pomeriggio, era entrato in chiesa e armato di un Uniposca viola, aveva
sfregiato il volto della famosa statua della Madonna della Guardia,
disegnando occhiali a montatura rotonda e folti baffi “all'in su”!
L'Uniposca era di Simone, il mio vicino di banco!
Marco mi disse subito che il mio vicino di banco era sicuramente il
colpevole, perchè nel pomeriggio era sparito una buona mezz'ora e poi
era tipo da fare quelle cose... Iniziai a pensare che il discorso filava,
iniziai a pensare che come al solito avevo sbagliato a scrivere sul foglietto
la mia versione o per lo meno avrei potuto scrivere che il mio compagno di banco
possedeva l'Uniposca, solitamente pasticciava i muri,
non aveva sicuramente una buona condotta.
Farfalle al sugo! Ma Simone ricordo che mi disse una
cosa interessantissima: "L'altra mattina il pennarello gli era stato rubato
dalla cartella da Paolo figlio di un noto ladruncolo del paese", e
infatti aveva ritrovato il pennarello molto dopo.
Ora che ci pensavo bene nella classe se spariva qualcosa la colpa era
certamente di Paolo... ma perchè non avevo scritto sul foglietto che
Paolo, in quanto figlio di un ladro, avrebbe potuto benissimo
impossessarsi del benedetto Uniposca viola e magari commettere il
sacrilegio?
Siamo alla frutta! E Barbara una volta aveva tappato apposta i lavandini
con la carta igienica e Giacomo allora che sapeva disegnare benissimo
occhiali e baffi e barba e capelli?
Ma perchè tutte queste cose mi vengono in mente ora? La porta era
aperta e tutti entrammo dentro.... per poi uscire in cortile per la
ricreazione.
Quante cose mi venivano in mente e che brutta figura avevo fatto. Su quel
foglietto tutti avevano scritto di Giacomo, Paolo, Matteo, Barbara, il
mio vicino di banco ecc... io avevo scritto veramente una cavolata: “Cara
maestra io ieri non c'ero e quindi non posso sapere cosa sia successo.”