mercoledì 5 ottobre 2011
Berlusconi non va più di moda
Berlusconi non va più di moda perché chi lo ha difeso fine a pochi mesi fa, ora è fra i più biechi e indignati accusatori. Resta lì, tiene duro e mostra, palesemente, il volto patetico che grazie all’informazione dalla sua parte ha sempre mascherato. Come è possibile che un presidente del consiglio gestisca il 90% dell’informazione? In Italia è successo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Berlusconi è passato di moda perché i cattolici non possono più votarlo, secondo i moralismi che diventano più forti in un periodo in cui si perde il senso della morale, il suo atteggiamento è inconcepibile e intollerabile. Il senso della famiglia, dell’amore, dell’onestà, dell’amicizia soccombono, come in un cartone animato che finisce male sotto la pressione di potere, violenza, prepotenza e favoritismi. L’informazione continua a distruggere gli avversari politici, a mostrare il lato peggiore dell’uomo, a dare importanza a cose che non ce l’hanno solo per giustificarlo. I risultati sono pessimi.
Come poter oggi credere e avere fede nella patria o nel tricolore, o nelle stato o nelle istituzioni? Non c’è rimasto quasi nulla, se non un senso di odio e disprezzo, e una volontà impotente di rovesciare tutto e ricominciare da capo. Invece subiamo passivi il malcostume, la corruzione, la devastazione di concetti e ideologie, a vantaggio del nulla, a vantaggio di una mentalità che ha perso, e continuerà a far perdere tutti rendendo il terreno su cui dovrà avvenire la ripresa, sempre più arido.
Berlusconi è passato di moda perché chi lo invidiava, chi lo ammirava, chi osannava il suo successo oggi ha capito di essere un frustrato e fallito. Perché per conquistare una donna non ci vuole potere o danaro, per avere successo non bisogna giocare fuori dalle regole e soprattutto per vivere felice bisogna assecondare altri valori e avere in sé saldi i principi che siano da guida in questi momenti di confusione. L’imprenditore che dava sicurezze, perché aveva avuto successo nella vita ed era ricco ergo non voleva entrare in politica per i suoi interessi, il difensore dello spirito patrio, l’esempio dell’italianità più recondita è arrivato ad essere un piagnucoloso e irritante vecchietto che è zimbello d’Europa.
Berlusconi è passato di moda perché le donne hanno capito che quell’uomo così attento ha mercificato come non mai il sesso femminile e ha dato adito all’immagine di una donna ancella o puttana, capace con il corpo e con il suo mestiere di fare carriera. Le donne sono molto di più. Quelle femmine che hanno mandato avanti famiglie, cresciuto figli, e poi negli anni a venire hanno svolto con capacità e professionalità ruoli che spettavano storicamente agli uomini. Intellettuali, dottoresse, giornaliste.
Berlusconi è passato di moda perché stiamo già pensando al “dopo”, con timore, poiché la giustizia sociale è ai minimi termini, perché riportare fiducia e fede nelle istituzione sarà un cammino lungo e tempestato d’insidie, perché dopo gli ultimi dieci anni la gente è inane e demoralizzata. Siamo arrivati a tollerare l’insulto, siamo arrivati a non avere più rispetto, ad usare parolacce e imprecazioni. Intanto ormai vale tutto, senza regole e senza valori. Perché? Perché abbiamo fatto questa fine? Perché le persone non hanno capito che l’informazione è pilotata e gestita dal potere, perché ogni spettacolo, ogni telegiornale, ogni varietà ha dovuto in dieci anni salvare il consenso e oggi, nonostante il martellamento continuo, il consenso è sceso a percentuali bassissime.
Berlusconi è passato di moda perché chi segue il suo esempio non arriverà mai, perché la vita è come un impianto produttivo che vive nella speranza di una continua crescita, ma che non può avere una continua crescita. Ergo non si può avere sempre di più, perché il limite non è nella potenzialità ma nell’ossessiva e psicotica ricerca eterna di ciò che non hai. Si può benissimo vivere bene senza per forza desiderare ciò che non si ha.
Il futuro è un progetto, il passato che racchiude Berlusconi e il berlusconesimo è un momento storico che sarà ricordato nella storia come uno dei più bui della nostra cara Italia, e sarà probabilmente un format ripreso da altri stati in via di sviluppo per controllare le persone e impostare un regime senza scadere in persecuzioni e assassini. Ora sta a noi riuscire a ritrovare lo spirito e gli obbiettivi che avevamo 15 anni fa, e cercare di ricostruire ogni piccolo angolo del nostro mondo. L’Italia è ancora lì che aspetta, le persone ci sono, così le menti, così le idee. Basta essere la barzelletta d’Europa, basta essere schiavi di falsi bisogni, basta aspettare che gli altri ci dicano cosa fare, basta aspettare pazienti che ci facciano spazio.
Berlusconi è passato di moda perché questa mentalità è una mentalità perdente, e ha perso.
Schivo Giorgio
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