
E' forte, granitico e con pochi punti deboli, non è una essere fatto di carne ed ossa, ma bensì un meccanismo ben oliato difficile da scardinare dall'esterno, di solito si auto-scardina dall'interno. Sembra un indovinello ma vi do subito la risposta
Sto parlando del sistema politico partitico piramidale, che lascia pochi spazi a dubbi, via la punta della piramide, avanzano le pedine sottostanti ad occupare i posti lasciati liberi da chi è andato via.
Una pedina, perchè di quello si tratta; è necessaria sul territorio alassino un'identità partitica? Io credo di no. Per il cambiamento, se realmente lo vogliamo, necessita la scelta di lasciare da parte ideologie appartenenti ormai al passato e guardare al futuro liberi dalle catene ideologiche che ci tengono legati ad un sistema che puzza di naftalina.
Elezioni: vince un partito sinistra o destra che sia, con i suoi rappresentanti impomatati, dopodichè inizia il posizionamento dei vari personaggi all'interno dei loculi istituzionali nei quali resteranno immobili fino ad un anno dalle prossime elezioni. Durante la gestazione nel loculo alla persona “eletta” basta seguire la linea del partito su varie decisioni, infischiandosene anche se è una scelta che non rispecchia il reale interesse dei cittadini.
Nel dubbio accelera? No, nel dubbio segui la linea di partito..
Quindi, cosa succede a causa di questo meccanismo paragonabile per complicata concezione ad un tourbillon di Breget? Succede che nella testa di chi viene eletto nasce il dubbio se quello che sta facendo è in linea con il pensiero del partito di cui è rappresentante e quindi nel caso in cui non fosse così, il rischio di essere richiamato o peggio messo da parte da chi per gerarchia è al di sopra.
Una persona che a sua volta è controllata da un'altra e così via; questi sono tutti individui che non conoscono la realtà alassina, magari non ci sono mai neanche stati, non sono a conoscenza delle dinamiche della città, non conoscono le persone che ci abitano, i reali bisogni di un paese che ormai è giunto ad un punto critico per il suo futuro, ma soprattutto non conoscono i venti millenari che soffiano, girano e si infrangono sui nostri volti, rivolti verso il mare.
FabriAR