mercoledì 10 novembre 2010
STATUTO MORALE
Parlare di morale non va di moda perché si diventa moralisti, o si fa del moralismo. Invece no, invece avere ben presente nel cuore e nell’animo delle regole permette di comportarsi nei momenti difficile in modo onesto.
Kant ammette che i suoi imperativi categorici non sempre conducano ad un esistenza felice, insomma per lui una condotta morale non in modo certo dà la felicità. Attenzione però, ricorda con piglio rigoroso che seguendo gli imperativi categorici da lui creati si mette in condizione se stessi di essere felici. Quindi con la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me può essere contemplato con animo sereno, libero e felice. Il cielo stellato è lì per tutti, per i ladri, gli omicidi, i bugiardi, gli infingardi i viscidi, i corrotti e i corruttori, ma chi potrà veramente contemplare il firmamento essendo felice è l’uomo morale. E’ solo il suo punto di vista, è uno dei tanti punti di vista. A me sembra credibile, e reale.
Penso che mai come oggi sia d’uopo parlare di morale e etica e di fronte al degrado di ogni fiducia in un pensiero forte, bisogna tornare a parlare di regole morale, da seguire in modo ferreo, per ritrovare nel nostro piccolo un cielo stellato che ci dia serenità, felicità e ci faccia amare la vita. Basta con chi vince ha sempre ragione, non è così. Basta credere a ciò che dice il più potente perché il suo potere sia criterio di verità o certezza, basta pensare che gli scemi sono gli onesti perché mai andranno alla Maldive, o mai avranno una bella auto, o una bella casa, basta pensare che il senso della vita si risolva negli oggetti, nell’avere, nel possedere. Sono miti fasulli, abusati e radicati solo nelle persone deboli incapaci di credere il contrario.
Un nuovo partito, una nuova lista che si presenti oggi per governare Alassio sa più o meno cosa fare a livello pratico e programmatico, Alassio ha quasi toccato il fondo, ogni progetto che non è speculazione edilizia, cementificazione e che non è costruire box è bene, è novità e può essere futuro. Ciò che manca è la fiducia nella morale e che la morale possa guidare ancora gli uomini in modo saldo e forte, manlevandoli dalla bestialità dell’arricchimento personale, del pensare solo a se stessi e del non credere più nel futuro roseo, pulito e alto della nostra città.
Ecco le mie proposte:
- Pensare al bene comune come un bene proprio quindi gestirlo con la stessa attenzione, pertinenza e abnegazione
- Il bene comune è un bene del cittadino e chi amministra deve come prima regola pensare solo e sempre al bene della comunità.
- I cittadini sono il bene primario del comune, il bene secondario è il territorio e il bene terziario sono le strutture e gli immobili. Con questo ordine vanno organizzati i progetti a livello comunale
- Il mio impegno civico, politico e amministrativo è un incarico di vitale importanza e lo svolgerò con tutta la premura possibile.
- Mai utilizzerò la mia posizione o il mio potere per agevolare amici o conoscenti
- La mia condotta dovrà sempre essere in linea con il codice civile e penale e a livello etico con i valori cristiani che imperano come un etica del buon governo
- Il mio obbiettivo è governare in modo virtuoso affinché il bene comune ne possa godere
- Non usare mai l’uomo come mezzo ma solo come fine (Kant)
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